
La politica britannica, che ama vantarsi di un decoro vittoriano, ci ha appena regalato una farsa fiscale. La vicepremier Angela Rayner, dopo settimane di smentite, ha infine ammesso di aver risparmiato 40.000 sterline di imposta di bollo acquistando un elegante appartamento da 800.000 sterline a Hove, East Sussex.
Il trucco era semplice: dichiarare come “residenza principale” la casa al mare invece di quella nella circoscrizione del Grande Manchester. Un classico della contabilità creativa che neppure Dickens avrebbe immaginato.
Rayner ha spiegato di averne parlato con la famiglia e con l’ex marito, che —assicura— è stato “incredibilmente comprensivo”. Comprensione ovvia, quando l’erario incassa di meno: perfino gli ex applaudono un simile risparmio.
Keir Starmer si è precipitato a difenderla, denunciando complotti e maldicenze. Ma il problema non è ciò che dicono gli altri, bensì ciò che resta scritto nero su bianco al fisco.
Con aria da martire, Rayner ha confessato di aver pensato alle dimissioni… ma dimettersi è molto meno seducente che tenersi in tasca 40.000 sterline di sollievo fiscale.
Perché in politica, come nella vita, non basta sembrare onesti. Bisognerebbe, almeno ogni tanto, esserlo.
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